venerdì 9 aprile 2010

Coppie

Gli uffici sono un luogo perfetto per le coppie.
Coppie del tipo più vario.
Coppie ideali.
Coppie di idioti.

Coppie di amici.
Di colleghi.

Coppie di stagisti.
Coppie di capi.

Coppie che sono coppie senza essere coppie.

Però, in teoria, nelle agenzie di pubblicità esiste un altro tipo di coppia: quella creativa.
La coppia creativa è composta da un art director e da un copy.
I manuali di pubblicità parlano di due persone che fanno brain storming, riunioni creative, durante le quali copy e art si passano e ripassano idee, suggestioni, spunti, cazzate.
Alla fine, ne esce una campagna.

Nella nostra agenzia non funziona così.
I copy sono in una stanza, gli art nell'altra.
I copy pensano e scrivono quello che vedono.
Gli art eseguono, cambiano, eseguono, cambiano, eseguono, in un susseguirsi di eventi in cui alla fine, come sempre, è il cliente che decide.

Per la prossima campagna sto realizzando una piano sovversivo: sulla strada verso casa ho deciso di coinvolgere un art, stagista come me, nell'ideazione di una campagna davvero creativa.
L'occasione è tra le più ghiotte: un evento tra i più importanti dell'estate.
Una campagna da declinare su tutti formati: ATL, BTL, on line.

I progetti sovversivi però, richiedono un impegno straordinario.
Domani è sabato.
E finirò per non riposare.
 


lunedì 5 aprile 2010

Clienti

Non è compito di una staguer, copy per di più, gestire le relazioni con i clienti.
Credo di aver chiaro tuttavia che le cose rispondano più o meno a questo mantra: il cliente paga, il cliente decide.
Accade così che tu venga costretta a realizzare qualcosa che non ti piace: il cliente arriva addirittura a suggerire sintassi improprie o termini fuori luogo, e l'agenzia accetta, pur storcendo il naso.
Non sono daccordo.
Ma credo che le medie e piccole agenzie non abbiano scelta. Chissà, forse neanche quelle grandi in questi tempi di crisi, posso permettersi il lusso di imporre le loro idee.


Ma allora, come succede che una campagna davvero creativa riesce a superare lo scoglio di un cliente conservatore o comunque restio ad immaginare qualcosa di diverso?
Credo che la chiave sia l'idea, innanzitutto.
Deve essere chiara a te che la scrivi, o la racconti.
Devi essere convinto e trascinare gli altri nella tua convinzione.
E devi avere un buon account che segua il progetto.
E che creda in te.


Le pubbliche relazioni sono l'olio della nostra economia: senza, il motore può grippare.
E allora succede che tutto fonde. 
E tu resti fermo. 
E questo un lusso che oggi nessuno può neanche pensare.