giovedì 11 marzo 2010

Assenze

Avevo un viaggio prenotato da tempo, i miei capi lo sapevano già dal giorno del colloquio, quindi sono partita.
Una settimana in cui ho scritto un paio di testi e titoli, ma a distanza.
Lontana dalla mia scrivania e dai rumori e le voci, le ore affollate di stimoli nell'agenzia in cui lavoro. 

Oggi sono rientrata in ufficio.
Il giovedì è un giorno frenetico, i cui ritmi impazziti verranno superati solo dal giorno che seguirà: il venerdì.

Tutti si affrettano a terminare progetti in scadenza, per non avere il fine settimana con arretrati da recuperare.
Un'agenzia di pubblicità, questo l'ho già capito, non osserva orari, se non quello di entrata.
Mi raccontano di nottate senza riposo, di pizze fatte consegnare per cena e cornetti fumanti all'alba.

Per ora il mio orario massimo sono state le 21.30.
Sono una pivella.
Sono una staguer.