sabato 27 febbraio 2010

Scrittura

Si presume che un copy sappia scrivere bene.
Presunzione corretta. Eppure un ottimo italiano, la conoscenza della grammatica e della sintassi, un vocabolario ricco, non sono sufficienti.
E non basta neanche aver le idee giuste.
Perché la chiave è saper trascrivere le idee in modo che le parole diventino immagini, talmente efficaci che il cliente le compri.
Questo vuol dire non lasciare spazio alla fantasia altrui, ma descrivere minuziosamente eppure sinteticamente, quello che si ha in testa.


Un'idea di come si scrive una sceneggiatura può aiutare.
Un'infarinatura di come si presenta un plot idem.
Ma siccome io non lo so fare, ecco un'altra cosa che devo al più presto studiare e qualche altra decina di libri da dover leggere!
Prevedo mesi molto duri!  

Colleghi

Chiusa la prima settimana posso tirare un bilancio: finora, segno positivo per tutte le voci.
Anche l'ambiente promette bene, si lavora a ritmi frenetici e non mancano i momenti di tensione, però tutto considerato, ci sarebbe da stupirsi del contrario.
Tra i colleghi, ho un buon feeling con gli IT: i geniacci del computer per intenderci.
Senza di loro, il lavoro dei creativi sarebbe fine a sé stesso.

Quindi io mi sono attaccata come una cozza allo scoglio.
Perché mi aiutano a capire fin dove posso pensare, quello che è lecito arrivare ad immaginare.

giovedì 25 febbraio 2010

English

E per fortuna che ho vissuto a Londra!
La quantità di parole inglesi che usiamo in agenzia è notevole.
Viral marketing, advertgame, edugame, briefing, concept, tracking, redemption, showreel, call to action e chi più ne ha più ne metta!
Il blocco dei miei appunti post riunione di ieri parla chiaro: due righe di italiano e poi solo inglese, con un bel punto interrogativo su le parole misteriose.

Si saranno accorti in agenzia che le cose non devo essere chiare a tutti, così dal mese prossimo parte un bel corso di inglese per tutti, compresi noi stagisti.
Pretty good idea!  

 

martedì 23 febbraio 2010

Briefing

Oggi ho fatto la mia prima riunione.
Si trattava grosso modo di definire obiettivi e scadenze per un progetto di importanza strategica, vetrina ideale per un'agenzia di pubblicità.
Come ogni stagista che si rispetti, il mio compito era restare zitta e prendere appunti.

Gli occhi però li potevo sgranare.

Il progetto, ad oggi qualche schizzo ed un demo video, mi ha letteralmente stupita.

E così, dopo mille cose imparate in quest'unica giornata, uno solo è il pensiero che mi accompagna: la scrittura è una tecnica che si può imparare.
Le idee originali no.

Flashback

Il colloquio che mi ha portata in questa agenzia è stato davvero sorprendente.
Probabilmente non lo sarà per chi ha fatto più di un colloquio da copy, ma per me lo è stato.

Dopo cinque minuti di presentazione su "chi siamo cosa facciamo", il brand manager mi dice "vuoi fare la copy? Hai 15 minuti e 20 righe per fare una presentazione di te e di cosa vuoi fare".

Dopo 20 minuti lo stage era mio.

Indecisa se intristirmi per una realtà di aspiranti copy che, per quello che mi hanno detto, vanno nel pallone di fronte al foglio bianco o semplicemente riscrivono il loro curriculum, indecisa, dicevo, se essere triste per lo stato dell'arte o felice per quello personale, ho optato per la seconda: mi sono goduta il successo.


lunedì 22 febbraio 2010

Flessibilità

Primo giorno.
Prime otto ore.
Prima di tutto: la flessibilità.
Questo si impara rapidamente.
Non ho fatto caffè, né fotocopie.
Ma la mia prima opera è stata una ricerca e relativa relazione su quale social network sia più adatto per un determinato target, in questo caso i ragazzi fino ai 18-20 anni di età.
Mi hanno introdotto il compito con questa frase "non è tanto da copy ma...se puoi....".

Certo che posso, tutto quello che è web deve interessarmi.
Perché pare non ci sia futuro per chi non conosce la grammatica 2.0.

Ed infatti, ce ne vuole di sforzo nel leggere commenti e blog ttt skrtt co6ì xkè f4 f1ko.
Comunque compito svolto, si passa al secondo: scrivere una presentazione per un albergo che ancora non esiste, ma che il committente vuole al più presto realizzare.
Invece che dalle fondamenta però ha cominciato dal sito.
Questione di priorità!


Premessa

Se dici tirocinante pensi ad un aspirante avvocato.
Se dici stagista pensi a Monica Lewinski.
Allora questo è il blog di una stageur, ché in francese tutto suona meglio.

Racconterà gioie e dolori di un'aspirante copywriter all'interno di un'agenzia di pubblicità.
Più varie ed eventuali, potrei essere in vena...non si sa mai!

Poiché i post saranno scritti a fine giornata, è possibile che qui il mio livello di creatività sia prossimo allo zero.

Ma vediamo cosa si può fare e andiamo avanti.
Buona lettura!