lunedì 19 aprile 2010

Aperitivo

Ma che bello.
Oggi non parlo di lavoro.
I vertici dell'agenzia erano fuori città, le mie consegne le avevo già ultimate venerdì, e così oggi non ho fatto nulla.
Ma che bello.


Ho guardato le ultime campagne in giro sul web.
Ho letto il romanzo che mi ha prestato un'amica.
Ho navigato sui siti realizzati da noi in cerca di bug.
E' sempre meglio che li trovi io, piuttosto che il capo.


E così siamo tutti usciti presto.
Le ultime luci del giorno.
Un aperitivo con i colleghi.
Scoprire cose semplici che condividi anche con chi non sembrerebbe avere nulla in comune con te.


Un aperitivo così ti riporta in pace con il mondo.
Oggi non parlo di lavoro.
E non metto neanche una tag!   

domenica 18 aprile 2010

Semiotica

Quando ero una spensierata studentessa (spensierata rispetto al futuro professionale ma attentissima a salvare il mondo), mentre facevo manifestazioni, picchetti, tazebao, volantini, banchetti informativi, aperitivi sociali, pranzi sociali, interventi ai consigli di facoltà, polemiche con i docenti ecc...ecc...studiavo.
E quando ero tutto questo, ricordo di essermi imbattuta nell'esame di Semiotica.
Ricordo, tra i testi dell'esame,  Identità visive di Jean-Marie Floch.


Mentre ora cerco questo libro, probabilmente sommerso da altre centinaia di suoi simili, mi viene in mente qualche brandello dell'opera: Opinel, Chanel, IBM e Apple. 
In breve, portando alcuni efficaci esempi, l'autore racconta la nascita e la costruzione dell'identità visiva di un brand, attraverso il suo marchio ed il logotipo, in un sistema di segni e categorie interpretative di matrice oppositiva.
Un libro molto interessante. Persino piacevole. E non capita spesso nei testi universitari.


Bene, oggi riflettevo su questo: la semiotica e la pubblicità sono una di quelle coppie che, a detta di tutti, dovrebbero funzionare. Tipo, chessò: velina e calciatore, la bella e la bestia, un nerd e il suo computer.
Però, più leggo e rileggo, più lavoro, davvero non ce lo immagino il pubblicitario alle prese col quadrato semiotico, che fa:
Allora, abbiamo un gelato alla menta e quattro valori di consumo: valorizzazione pratica, utopica, critica, ludico-estetica. Dove si pone il gelato all'interno di questi valori? Qual è la gerarchia?
No, no...non credo proprio andrà così.
Immagino che finirà per chiedere uno di quei ghiaccioli, vedrà che è fresco, verde, buono. Magari aiuta la digestione. Che ricorda l'estate, le partite sulla spiaggia, la sabbia dappertutto, magari il primo bacio.
Uscirà a fumare una sigaretta. Scriverà qualcosa. Poi la cancellerà e ne scriverà un'altra ancora.
E via via scrivendo, fino a quando il cliente approverà.


Però è utile, serve avere consapevolezza di come leggiamo il mondo e lo raccontiamo.


Domani cercherò di ricordalo, davanti all'ennesima sfida creativa.