lunedì 5 aprile 2010

Clienti

Non è compito di una staguer, copy per di più, gestire le relazioni con i clienti.
Credo di aver chiaro tuttavia che le cose rispondano più o meno a questo mantra: il cliente paga, il cliente decide.
Accade così che tu venga costretta a realizzare qualcosa che non ti piace: il cliente arriva addirittura a suggerire sintassi improprie o termini fuori luogo, e l'agenzia accetta, pur storcendo il naso.
Non sono daccordo.
Ma credo che le medie e piccole agenzie non abbiano scelta. Chissà, forse neanche quelle grandi in questi tempi di crisi, posso permettersi il lusso di imporre le loro idee.


Ma allora, come succede che una campagna davvero creativa riesce a superare lo scoglio di un cliente conservatore o comunque restio ad immaginare qualcosa di diverso?
Credo che la chiave sia l'idea, innanzitutto.
Deve essere chiara a te che la scrivi, o la racconti.
Devi essere convinto e trascinare gli altri nella tua convinzione.
E devi avere un buon account che segua il progetto.
E che creda in te.


Le pubbliche relazioni sono l'olio della nostra economia: senza, il motore può grippare.
E allora succede che tutto fonde. 
E tu resti fermo. 
E questo un lusso che oggi nessuno può neanche pensare.

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